Chi è GRAZIA

Non molto tempo fa, in un giorno d’inverno ritrovai un vecchio sigillo di famiglia che aveva due iniziali incise: G e T. Apparteneva a Grazia Tangianu, la mia prozia, dorgalese d’origine e di temperamento: persona molto generosa, caparbia e cocciuta, invero piena di talento. Nonna mi racconta di come spese gran parte della sua vita per i fratelli, specie per mio nonno Giovanni, che in una serie di fortuite circostanze, finì per incontrare a Roma proprio lei, mia nonna Tullia.

Grazia non ebbe né matrimonio, né figli; purtuttavia, fu felice, ebbe amore, affetto e gioie in un’epoca in cui solo determinati passi legittimavano il valore umano ed etico di una donna. A distanza di due vite, qualche mese dopo il mio casuale ritrovamento, decisi di riprendere in mano la valigetta delle perle, dei fili, degli aghi e della matita di legno e di ridare nuovo slancio e spazio a tutti i sogni che non avevano potuto realizzarsi nella sua vita.

I gioielli GRAZIA sono un invito all’amore, alla bellezza, al ricordo nostalgico delle epoche passate, in altre parole: un monito all’anima, affinché sia viva, sempre.